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Charities: la rotta verso l’investimento sociale in UK

In Inghilterra il parlamento ha introdotto il Charities (Protection and Social Investment) Act 2016 che ha ricevuto assenso reale il 16 marzo scorso diventando legge. L’atto modifica le precedenti normative “Charities Act 1992” e “Charities Act 2011” in quattro macro aree: dal fundraising alla definizione di investimento sociale, dai poteri delle commissioni delle organizzazioni benefiche a quelli dei direttori. 

Prima di questa introduzione nel sistema normativo, solo alcune Onlus potevano per legge effettuare investimenti nel sociale, riportando tale finalità nello statuto e nell’atto costitutivo. Senza tali documentazioni gli amministratori potevano investire il patrimonio degli enti solo per generare ritorni finanziari positivi a vantaggio della struttura stessa e dei beneficiari. Nello scegliere quale allocazione di portafoglio seguire, i fiduciari dovevano tenere in considerazione una diversificazione di portafoglio che massimizzasse i rendimenti attesi.

Il Charities Act si inserisce in questo contesto, apportando significative modificazioni al sistema normativo esistente. Le Associazioni possono ora inserire in statuto la finalità filantropica e destinare i propri investimenti a progetti di Impact Investing. L’investimento sociale viene definito un atto rilevante di beneficienza che deve essere portato avanti estendendo la missione e producendo ritorni finanziari per la struttura stessa. Il nuovo framework introdotto permette di identificare un chiaro quadro normativo per gli enti che vogliono investire in Impact e scioglie ogni perplessità sulle metodologie per farlo.  Tuttavia, per permettere ai fiduciari di potersi difendere in caso le loro scelte di investimento non siano condivise, la legge stabilisce di creare dei sistemi di monitoring e reporting dei progetti finanziati per valutare il costo opportunità dei progetti sostenuti considerando il rischio di portafoglio che si vuole mantenere.

Investimento Sociale

Alle organizzazioni di beneficienza è ora riconosciuta legalmente la possibilità di investire i propri fondi in progetti sociali, generando impatto sociale e filantropico oltre che ritorno economico. Ciò sarà particolarmente utile per le associazioni di volontariato che vorranno ottenere fundraising da altre charities di impact. Tale finalità delle organizzazioni andrà obbligatoriamente inserita in statuto e vale per tutte le organizzazioni ad eccezione delle Royal Charter. Questo riconoscimento legale è accessorio rispetto alle altre modalità di perseguimento dell’impatto sociale già operato dalle associazioni.  Non permette agli enti di destinare in modo permanente le risorse finanziarie agli investimenti sociali, fatto salvo che lo scopo per cui l’organizzazione raccolga i fondi sia totalmente sociale. Gli amministratori della fondazione dovranno di volta in volta considerare quali progetti finanziare, producendo una reportistica pre e post investimento che tenga conto della misurazione dell’effettivo impatto sociale generato e richiedendo la consulenza di esperti specializzati nella valutazione dell’allocazione di portafoglio.

Fundraising

Tutte le fondazioni che creano accordi di collaborazione con società commerciali per la raccolta di fondi devono essere in grado di dimostrare di avere accordi conformi a quanto stabilito nella legge. Le fondazioni con patrimoni maggiori sono ora tenute a redigere una nuova dichiarazione circa le pratiche di raccolta fondi nelle loro relazioni annuali. La legge include anche nuovi controlli previsti per il fundraising delle fondazioni per tener traccia pubblica.

Accordi di Fundraising

I contratti di collaborazione tra le organizzazioni senza scopo di lucro e le società commerciali partner che destinano parte dei ricavati dalle loro attività quotidiane al finanziamento delle stesse devono includere:

  • dettagli su ogni schema di raccolta fondi volontaria o standard che l’organizzazione commerciale si impegna a portare avanti
  • dettagli sulle modalità di protezione della privacy dei donator che le società commerciali partner condivideranno con le fondazioni
  • le modalità con le quali la fondazione può controllare il rispetto dei requisiti del contratto.

La mancata applicazione di tali principi genererà l’incapacità di rispettare l’accordo preso con le società partner e la rottura del “Code of Fundraising Practice” da parte delle associazioni. Non è ancora chiaro se tale normativa verrà applicata anche ad accordi posti attualmente in essere.