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Collezioni artistiche private all’asta: Il caso Leslie Waddington

Oltre quaranta opere della collezione privata di Leslie Waddington, gallerista inglese morto nel 2015, sono state vendute in asta da Christie’s il 4 Ottobre, durante la settimana di Frieze a Londra, per un ricavo di 28,3 milioni di sterline.

Leslie Waddington era un collezionista molto apprezzato e conosciuto che ha fondando una propria galleria nel 1966 per raccogliere le opere possedute privatamente. A Waddington va il merito di essere stato capace di portare sul mercato inglese i migliori artisti internazionali europei e americani in anni in cui New York era la capitale dell’arte contemporanea. Nel 2013 vinse “il premio alla carriera” della Federation of European Art Galleries Association. Nella sua collezione erano presenti lavori più importanti di artisti dal calibro di Picabia, Dubuffet, Calder, Albers, Peter Blake e Craig-Martin.

Sia la qualità dei lavori presentati all’asta che la loro provenienza hanno suscitato l’attenzione di diversi compratori in un momento dove il mercato dell’arte fa fronte a una domanda crescente di opere di qualità che supera l’offerta. Da qui i ricavi originati che, al netto delle commissioni, sono stati ben superiori rispetto alla stima iniziale di 18,5 milioni di sterline.

La collezione di Waddington è andata all’asta a pochi mesi di distanza da quella di un’altra grande dealer, Ileana Sonnabend. Questi casi sono indicativi di un fenomeno ricollegabile ad una insufficiente pianificazione del passaggio generazionale delle collezioni artistiche. Gli eredi, in assenza di conoscenze per gestire in modo ottimale il trasferimento, a fronte degli oneri successori e in assenza di familiarità con il mercato dell’arte per valutare la reale importanza della collezione, preferiscono smembrare le collezioni private piuttosto che conservarle e creare una Art Family Foundation dedicata.

Le Fondazioni d’arte sono istituti con vincoli di scopo nella forma di enti privati no profit, dotati di un patrimonio e di un organo di governo il cui obiettivo è utilizzare al meglio i mezzi finanziari a disposizione per preservare il valore del patrimonio artistico. Permettono la fruizione al pubblico di collezioni private e si affiancano alla realtà museali istituzionali italiane. Nel corso degli anni hanno acquisito una struttura giuridica ben definita. Solitamente Il compito delle fondazioni è la promozione e conservazione di collezioni e la raccolta fondi utile a sostenere nel tempo l’attività culturale e a finanziare i progetti più ambiziosi, senza dipendere da singole episodiche sponsorizzazioni. Ovviamente non mancano le fondazioni promosse da singoli artisti che, oltre a raccogliere un nucleo significativo delle proprie opere, vogliono essere anche un centro di sviluppo per l’arte.

Le famiglie che hanno organizzato strutture fiduciarie quali fondazioni o trust, possono impegnare attivamente tutti o alcuni membri nella gestione del processo di fondazione e di selezione, affiancando un mentore ai junior e consentendo loro di partecipare al processo di delibera per l’acquisizione di nuove opere d’arte e di avere una voce nella gestione della raccolta. Per evitare che le nuove generazioni perdano interesse nei confronti del patrimonio artistico è necessario incoraggiarle nella ricerca di nuove opere d’arte esprimendo chiaramente i criteri di scelta. Oltre a responsabilizzare, tale meccanismo permette di insegnare i principi della due diligence.

Dunque costruire e promuovere una reciproca comprensione dei diritti e delle responsabilità di tutti i membri della Famiglia che hanno un interesse nella collezione è la chiave per la sua conservazione, la sua crescita e sostenibilità lungo le generazioni.