Gli obiettivi di sviluppo sostenibile nel contesto di portafoglio

La maggior parte dei recenti studi realizzati dalle principali private bank sul tema degli investimenti sostenibili riporta un crescente interesse verso specifici Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, ovvero i famosi Sustainable Development Goals (SDGs). Secondo Bank of America, Morgan Stanley, Pictet e Standard Chartered, per citarne solo alcune, oltre il 40% delle famiglie desidera allineare i portafogli ai propri valori. Tale percentuale sale fino al 70% nel caso delle nuove generazioni, che secondo UBS disporranno di oltre 20.000 miliardi di euro entro la fine del 2020. In particolare, i temi che maggiormente riflettono i valori familiari sono l’attenzione per l’ambiente, la buona salute, nonché l’accesso a servizi di base per i più deboli. Ognuno di questi obiettivi è identificabile secondo uno o più SDGs e perseguibile in modo efficiente tramite investimenti finanziari. Ma andiamo con ordine e vediamo cosa sono esattamente gli SDGs e come possono essere impiegati nel contesto di portafoglio.

Gli SDGs sono 17 obiettivi che traducono in misure concrete l’impegno formale preso alla fine del 2015 dai 193 paesi membri dalle Nazioni Unite per realizzare: sviluppo economico, inclusione sociale, protezione dell’ambiente, rispetto dei diritti umani e sostegno alla pace. La loro realizzazione richiesta per il 2030, prevede un impegno economico stimato intorno al 13-14% dell’economia mondiale. Stando a questi numeri, risulta chiaro che la soluzione non può essere trovata unicamente nelle risorse pubbliche. Tuttavia, non è di solo bisogno che stiamo parlando ma anche di un’opportunità unica per il settore privato ed il mondo degli investimenti in particolare. Infatti, è ormai evidente che esiste un nuovo e importante mercato fatto di consumatori e investitori che non si accontentano più del prodotto al miglior prezzo e facilmente disponibile, ma chiedono prodotti e servizi che rispondano ad una nuova sensibilità sociale e ambientale, oltre che economica. Ciò si riflette anche nelle scelte del management che dovrà sempre di più realizzare il purpose oltre al profit non solo per ragioni di rischio reputazionale, ma soprattutto perché esiste un mercato disposto a retribuire i valori aziendali di riferimento con cui si allinea. La scommessa degli SDGs è che questa nuova sensibilità continui a crescere fino a rimpiazzare interamente i mercati tradizionali. Gli operatori che meglio sapranno interpretare questo cambiamento avranno tutto da guadagnare.

Nel contesto di portafoglio, gli SDGs offrono un supporto importantissimo nel dialogo con l’investitore, al fine di individuare i temi d’investimento che più si avvicinano ai valori individuali e raggiungere così allo stesso tempo obiettivi finanziari ed extra-finanziari. Grazie alla loro praticità, aiutano a definire in modo più dettagliato gli obiettivi e riportare meglio i risultati.

Una volta che l’investitore ha scelto a quali SDGs vuole contribuire, si procede con una selezione degli strumenti più allineati sulla base di analisi che tengano conto (1) delle politiche adottate e dell’operatività delle singole società target, (2) dei prodotti e/o servizi offerti e (3) delle possibili controversie. Ad esempio, si potrà guidare l’investitore attento alle buone pratiche aziendali sulle pari opportunità verso un investimento in strumenti finanziari che contribuiscano agli SDGs numero 5 (“Uguaglianza di Genere”) e numero 10 (“Riduzione delle disuguaglianze”). Oppure verso un’azienda che si occupa di energia rinnovabile, avendo un impatto positivo sugli SDGs numero 7 (“Energia Pulita e Accessibile”) e numero 13 (“Lotta contro il cambiamento climatico”) ma anche numero 3 (“Salute e Benessere”) per la relazione tra salute e qualità dell’aria. Peraltro, data la molteplicità e trasversalità degli Obiettivi, è oggi possibile costruire portafogli completamente allineati alle tradizionali logiche finanziarie e che allo stesso tempo puntino al raggiungimento di uno o più SDGs in modo concreto.

In tale ambito, MainStreet Partners ha sviluppato un modello proprietario per individuare in modo quantitativo il contributo ai singoli SDGs da parte di aziende e fondi comuni d’investimento, integrando tale analisi nei modelli finanziari per gestire portafogli secondo obiettivi di rendimento, rischio e contribuzione sul piano ESG.

Fonti:
www.morganstanley.com
www.theasset.com
www.am.pictet
www.ubs.com

Contributo a cura di Rodolfo Fracassi, Amministratore Delegato e Co-Fondatore di MainStreet Partners e Joe Colombano, Consigliere di MainStreet Partners, già responsabile di Sustainable Development and Climate Change nell’ufficio del Segretario Generale delle Nazioni Unite

www.mspartners.org

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