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L’andamento del mercato immobiliare italiano nel 2018

Dopo una crescita rilevante nel 2017 con un totale investito di 11 miliardi di euro, nei primi nove mesi del 2018 il mercato immobiliare sta assistendo a una contrazione degli investimenti che ammontano a 5,4 miliardi di euro con un calo del 25% rispetto allo stesso periodo del 2017. Questo è quanto emerge dall’ultimo report di CBRE le cui previsioni fanno pensare che l’anno si chiuda in linea con quanto successo nel 2015 e nel 2016, con un volume che potrebbe raggiungere gli 8-9 miliardi di euro.

Il mercato italiano viene trainato dagli investitori stranieri che rappresentano il 67% degli investimenti totali. Milano si conferma come principale target per investimenti immobiliari in Italia, in grado di attrarre il 43% degli investimenti totali da investitori stranieri, pur non rientrando nelle top location per volumi a livello globale. Dato confermato dal rapporto annuale pubblicato da Cushman & Wakefield, che classifica le città in base alla loro capacità di attrarre capitali. Milano attrae non solo per le asset class tradizionali degli uffici, retail e logistica, ma anche per quelle “alternative” con particolare attenzione al settore alberghiero e il senior housing. In questo settore, il capoluogo lombardo rappresenta la terza città nell’area EMEA per investimenti, con 90 milioni di euro investiti, dopo Northampton e Parigi. Milano si trova inoltre tra le prime 78 città al mondo per quanto riguarda i rendimenti immobiliari in genere, che per gli uffici sono fissati al 3,5%, per i negozi al 2,75% e per i locali industriali al 5,50% in media. Secondo Cushman & Wakefield, l’aumento di investimenti cross-border è da attribuire principalmente ad investitori asiatici. A conferma della rilevante presenza di investitori stranieri sul mercato corporate italiano, nella prima parte del 2018 sono stati altresì rilevanti gli investimenti delle società immobiliari quotate europee (30% del totale investito), secondo il Market Report “Commercial Real Estate in Italy – H1 2018” realizzato da Engel & Völkers in collaborazione con Nomisma.

È altresì proseguita la differenziazione dei portafogli immobiliari a favore della logistica (15% del totale investito) e degli investimenti alternativi (14% sul totale). Tra questi ha acquisito particolare rilievo il segmento hotel (12%). Il settore retail ha attirato 1,7 miliardi di euro di investimenti, crescendo del 22% nei primi nove mesi del 2018 rispetto all’analogo periodo del 2017.

Tenendo in considerazione che il numero di investimenti è cresciuto del 23% rispetto allo stesso periodo del 2017 ma i volumi sono diminuiti è possibile concludere che gli investitori, anche se maggiormente disposti ad investimenti da ticket più piccoli non trovino nell’offerta attuale progetti di investimento particolarmente appetibili.