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Il Crowdfunding in Italia: alcuni dati

Il crowdfunding, o finanziamento collettivo, ha attirato negli ultimi due anni una forte attenzione mediatica, a causa dell’elevato numero di piattaforme web ideate sul territorio nazionale. Attualmente in Italia risultano operative 69 piattaforme di crowdfunding ed altre 13 sono in fase di lancio secondo il Report “Crowdfunding in Italia”. Nel 2014, le piattaforme crowdfunding attive erano 41. Esiste dunque un forte interesse verso tali modelli di raccolta di capitali che si declina non solo nelle forme “classiche” riconosciute di Lending, Rewarding, Equity e Debt ma anche di nuove forme ibride che combinano due modelli.

Cos’è il crowdfunding?

Le piattaforme di crowdfunding sono siti web che si pongono come intermediari tra chi ha un’idea da proporre e le persone che decidono di finanziare uno o più di queste idee. I finanziatori non sono alla ricerca primaria di performance ma vengono mossi da interesse, curiosità verso i progetti e contemporaneamente desiderano lasciare una loro impronta, un contributo verso un rinnovato dinamismo economico e sociale, aiutando operazioni spesso nascenti per opera di giovani. Come strumento alternativo ai classici finanziamenti, il crowdfunding permette ai promotori delle idee di ottenere un riscontro oggettivo sulla validità e scalabilità dei loro progetti, confrontandosi con una pluralità di attori, in un processo di valutazione costruttiva. Diventa dunque fondamentale riuscire a presentare la propria idea in maniera efficace, curando la comunicazione in modo tale da minimizzare le asimmetrie informative sia in fase di proposta alle piattaforme, sia in post-funding quando si tratta di impiegare i capitali raccolti. La fonte di successo dei portali crowdfunding risiede nella qualità dei progetti esposti e nella sicurezza delle transazioni.

Crowdfunding: I Modelli principali

Reward-based crowdfunding

Il reward-based è il modello di crowdfunding che prevede una serie di ricompense di carattere non monetario a fronte della ricezione di donazioni . La ricompensa “premio” solitamente non ha valore economico tale da poter essere considerata come controprestazione ed è proporzionale al contributo versato. Principalmente si ricevono menzioni di ringraziamento pubblico, informazioni extra sul progetto. prototipi di prodotti, Tale modello è diffuso in America per promuovere cause sociali, progetti artistici e cinematografici e viene usato per finanziare le campagne elettorali dei candidati alle presidenziali. In questo approccio diventa cruciale saper creare dei sistemi di ricompensa che suscitino l’emotività dei finanziatori per coinvolgere il maggior numero di persone nella realizzazione dei progetti.

Donation-based crowdfunding

Il modello donation-based è quella forma di crowfunding più riconducibile a forme di filantropia. I sostenitori contribuiscono finanziando il progetto tramite donazioni senza aspettarsi di ricevere in cambio alcun tipo di beneficio. È il modello dove l’emotività verso una tematica o una causa spinge il finanziamento della campagna. Pertanto, tale modello risulta principalmente usato per tematiche sociali da organizzazioni No Profit. I fondi richiesti per singolo progetto sono piuttosto esigui con statistiche che dimostrano che circa due terzi delle operazioni generano meno di 5.000$ ciascuna. Il carattere filantropico comporta inoltre l’allungamento dei tempi di finanziamento. Solitamente i progetti su tali piattaforme hanno un orizzonte temporale di medio periodo. In Italia il 19% delle piattaforme si basa su questo modello.

Equity-based crowdfunding

L’equity based è un modello usato per finanziare progetti imprenditoriali, contrapponendosi ai metodi di finanziamento tradizionali. Tale modello viene usato in Italia per finanziare startup su energie rinnovabili, mobilità, sviluppo territoriale e più in generale forme diverse di innovazione. Permette in modo trasparente e di diversificare anche per ridotti importi di capitale in più imprese, ottenendo in cambio quote di società. Tuttavia tale modello presenta due problematiche che ne limitano le applicazioni. La prima concerne i rapporti con gli investitori crowdfunder e le quote loro attribuite. Avere un azionariato diffuso è impegnativo e può essere molto costoso. Si potrebbero riconoscere azioni privilegiate, senza diritto di voto e con privilegi sulla distribuzione degli utili, in modo da non dover porre in essere una divisione che curi le relazioni con gli shareholders. Essendo un tipo di crowdfunding che raccoglie gli importi maggiori per singolo progetto comporta inoltre problemi di accesso ai processi di due diligence e di effettivo approfondimento delle informazioni chiave per la presa di decisione.

Lending-based crowdfunding

Il Lending-based è un modello di crowdfunding attraverso il quale persone fisiche e giuridiche possono decidere di prestare capitali in forma di finanziamento, ad un tasso di interesse, stabilito dalla piattaforma, con il fine di realizzare un progetto. Il ruolo della piattaforma è quello di essere intermediario del prestito, ripartendo il rischio su più progetti e riducendo il rischio di inadempimento del singolo soggetto finanziato. La piattaforma viene remunerata per l’attività di selezione e distribuzione dei finanziamenti tramite una remunerazione a percentuale sulle rate pagate dai soggetti finanziati. Per le caratteristiche, il modello di debito può sostanziarsi in due specificazioni: il prestito diretto, tramite l’ausilio della piattaforma, da finanziatore a finanziato oppure l’investimento di denaro in un veicolo societario il cui andamento determina il successo o meno dell’operazione. È il veicolo a erogare credito ai mutuatari.

Modelli ibridi

I Modelli ibridi prevedono una commistione tra più modelli, il più diffuso tra questi è reward/donation-based. I modelli ibridi di crowdfunding hanno il pregio di lasciare maggiore libertà ai sostenitori e la possibilità di intercettare il maggior numero di donatori al progetto. Difatti possono verificarsi casi in cui un sostenitore sia molto coinvolto emotivamente da un progetto, a tal punto, da non essere interessato a una ricompensa concreta ma solamente alla finalità del progetto; in questi casi solitamente decide di sostenere il progetto tramite una donazione tout court (di importo più o meno consistente) senza la richiesta di una ricompensa.

Quanto valore genera il crowdfunding?

Secondo Il Report 2015 sul Crowdfunding in Italia presentato dalla Cattolica e da Starteed, delle 69 piattaforme Italiane, il 45% segue il modello Reward, il 19% il Donation e l’Equity based e un restante 4% sono su debt. Le piattaforme ibride che combinano i modelli sono il 13%, all’interno di queste, il modello più diffuso è quello Ricompense+Donazioni.
Lo studio ha stimato che, tramite campionamento delle 82 piattaforme italiane (esistenti e in fase di definizione), il valore complessivo dei progetti finanziati è pari a quasi 56 milioni di euro raccolto per il 40% su piattaforme debt-based e per il 36% da piattaforme ibride donation+debt. Il mercato di riferimento di tali piattaforme di crowdfunding è nazionale; solo il 12% si rivolge a un mercato estero. Le piattaforme ibride donation-debt hanno un focus prettamente locale mentre quelle equity e le ibride reward-compensation sono concentrate su mercato nazionale. La costante è l’offerta rivolta a privati ed associazioni che rappresentano attualmente il principale numero di utilizzatori del servizio.