La recente pubblicazione del rapporto annuale TEFAF sul mercato dell’arte ha confermato le previsioni riguardo la flessione del mercato internazionale, in termini di vendite e numero di transazioni concluse. Le vendite sono infatti calate di 7 punti percentuali rispetto all’anno precedente raggiungendo il valore complessivo di 63.8 miliardi di dollari così come è calato del 2% il numero di transazioni annualmente concluse, sceso nel 2015 a circa 38 milioni. Qui di seguito alcuni dettagli.

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La flessione del mercato trova conferma nei dati e nelle notizie relative al mercato e all’andamento delle maggiori case d’asta. Sotheby’s, ad esempio, ha riportato una perdita di oltre 10 milioni di dollari per quanto riguarda l’ultimo quadrimestre 2015 e stima un significativo calo delle vendite rispetto all’anno precedente durante tutta la prima metà del 2016; previsioni in parte già confermate dall’andamento delle aste di febbraio scorso. Il mercato sembra essersi assestato attualmente verso una condizione di stallo: i ritmi di crescita sperimentati negli anni precedenti erano evidentemente insostenibili e contrazioni cicliche di questo tipo possono costituire una conseguenza naturale.

In questo contesto, sebbene il tasso di crescita delle vendite sia più che dimezzato rispetto al passato, con un incremento del 4% rispetto al 2014 gli Stati Uniti hanno consolidato la propria posizione di mercato dominante, grazie alle flessioni estere, raggiungendo il 43% del mercato mondiale e aumentando il distacco dal Regno Unito, seconda “potenza” all’interno del mercato dell’arte con una quota del 21%.

Le nazioni maggiormente colpite dalla contrazione coincidono con le nazioni emergenti, caratterizzate dai tassi di crescita più alti fino al 2014; tra queste il rapporto TEFAF rivolge particolare attenzione alla situazione del mercato Cinese. Il calo del 23% delle vendite in arte nel 2015, arrivate al valore totale di 11.8 milioni di dollari, ha determinato la perdita del secondo posto per quota di mercato globale a favore del Regno Unito.

Il top 1% del mercato in termini di valore ha influenzato la salute del mercato nel suo complesso.

All’interno del mercato dell’arte il segmento più rilevante rimane quello delle opere, vendute per oltre 1 milione di dollari, che rappresenta il 57% delle vendite in asta. Questo dato è aumentato rispetto al 48% del 2014, evidenziando la tendenza di tale segmento a non seguire l’andamento del mercato principale, essendo l’unico a sperimentare una crescita del 19% in termini di valore nel 2015.

Rimanendo all’interno dei segmenti meno colpiti dalla flessione, va citata la nicchia corrispondente all’arte moderna. Questa rappresenta il 30% di tutte le vendite concluse nel 2015 con una diminuzione di valore dell’1% e un aumento della concentrazione in seguito al un calo nel numero delle vendite in linea con il resto del mercato (20%).

Trend futuri

Il rapporto 2016 fornisce altresì dati per quanto riguarda il mercato online delle opere d’arte. Con una crescita del 7%, per un totale di 4.7 miliardi di dollari spesi in aste online nel 2015, il mercato telematico rappresenta ora il 7% delle transazioni totali per valore.